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Gesù Misericordioso

Questa icona è copia dell’icona miracolosa di Gesù Misericordioso attualmente esposta nella chiesa del piccolo villaggio di Šurmanci, località a pochi chilometri da Medjugorje. Nel 1990 quest’icona si trovava nel Santuario della Divina Misericordia a Trento. Qui è avvenuta la guarigione miracolosa di Ugo Festa. Il miracolo ottenuto da Ugo Festa è negli atti del processo che ha portato Santa Faustina sugli altari e conferma il legame fra papa Wojtyla e la suora polacca.Nel frattempo, su richiesta dell’arcivescovo di Spalato mons. Franic, l’icona viene spedita a Spalato in occasione di un’importante processione per la pace, con destinazione Medjugorje. Qui, dapprima, viene collocata nella Cappella dell’Adorazione e poi trasferita nella chiesa  di Šurmanci dove si trova tutt’ora.

Madonna del perpetuo soccorso

Questa specifica icona è stata realizzata in uno studio iconografico dell'antica scuola iconografica rumena. L’icona è stata scritta rispettando tutti i canoni. Dipinta a mano su una tavola di legno ricoperta di lino e gesso, usando la tempera naturale e la foglia d’oro. Le piccole imperfezioni che si possono riscontrare sono il segno dell’esecuzione artigianale. Ogni pezzo è unico e irripetibile, anche se simile ad altri della stessa scuola.

Madonna della tenerezza

Gesù in braccio alla Madre non si agita per vivacità infantile:come nell’orto degli Ulivi egli ha il presentimento della Passione e ne trova paura e angoscia. Il Bambino con un brusco movimento rovescia la testa all’indietro aggrappandosi a Maria. La posizione delle braccia e delle gambe trasmettono un atteggiamento dinamico di movimento improvviso. Con una mano il Bambino sfiora il viso della Madre e con l’altra cerca la sua mano per aggrapparsi. Maria con la pronta attenzione che solo una Madre può avere, chiude la mano sinistra stringendo le vesti del Bambino,  la mano destra viene invece distesa dietro proteggendolo da un eventuale caduta.L’icona del Gioco del Bambino trova un terreno fertile nella devozione popolare in Russia, in Siria ed in Armenia.

Madre di Dio del Segno

In piedi, a braccia alzate, con il Bambino sul petto,è la mediatrice tra Dio e gli uomini. Il maphorion rosso racchiude il volto di Maria assorto nella preghiera e si apre sul petto mostrando la veste regale.Le braccia escono verticali dal mantello e le mani si aprono in preghiera come due ali, che richiamano quelle dei cherubini.Come l’imperatrice e i dignitari di corte bizantini portavano inserita sul petto in un medaglione (signum) l’immagine del sovrano, così Maria ha sul cuore un cerchio che contiene l’Emmanuele con in mano il rotolo della Legge. In Russia quest’immagine si diffonde nel XII secolo a Kiev  e poi a Yaroslav. Successivamente la Madre di Dio del Segno interviene a Novgorod a protezione sia della città attaccata dagli abitanti di Sudzal,sia dall’epidemia di peste del 1352.

Maria che scioglie i nodi

Questa tipologia di icona si ispira alla frase di S. Ireneo che verso l’anno 202 scriveva: “Per la sua disobbedienza, Eva ha creato il nodo che ha strangolato il genere umano. Per la sua ubbidienza, Maria l’ha sciolto. Ciò che la vergine Eva ha annodato per la sua incredulità, la Vergine Maria lo ha sciolto per la sua fede”. Questa affermazione molto antica è ripresa dal Concilio Vaticano II, al n. 56 della Costituzione Dogmatica sulla Chiesa, “Lumen Gentium”. La tipologia iconografica di quest’icona è quella della Madre di Dio del Segno, ovvero la mediatrice tra Dio e gli uomini.

Beata Vergine delle tre maini

Questa specifica icona è stata realizzata in uno studio iconografico dell'antica scuola iconografica rumena. L’icona è stata scritta rispettando tutti i canoni. Dipinta a mano su una tavola di legno ricoperta di lino e gesso, usando la tempera naturale e la foglia d’oro. Le piccole imperfezioni che si possono riscontrare sono il segno dell’esecuzione artigianale. Ogni pezzo è unico e irripetibile, anche se simile ad altri della stessa scuola.

Beata Vergine del Silenzio

Questa specifica icona è stata realizzata in uno studio iconografico dell'antica scuola iconografica rumena. L’icona è stata scritta rispettando tutti i canoni. Dipinta a mano su una tavola di legno ricoperta di lino e gesso, usando la tempera naturale e la foglia d’oro. Le piccole imperfezioni che si possono riscontrare sono il segno dell’esecuzione artigianale. Ogni pezzo è unico e irripetibile, anche se simile ad altri della stessa scuola.